Alcune scene del film sono state girate all’interno del Montecarlo con comparse di clienti e del responsabile di caffetteria Vladimir.
La informiamo che sarà proiettato il teaser del film LA GATTA il 23 febbraio alle ore 17,30 all’Alliance Française (Via De’ Marchi 4).L’incontro sarà sulla lavorazione del lungometraggio ispirato al romanzo di Colette, a cura del Teatro Poesia.
Progetto Cinematografico “ LA GATTA ”
Ispirato al romanzo francese “La Chatte” della scrittrice Colette.
Sceneggiatura e regia Silvana Strocchi
Direttore di fotografia Gianmarco Rossetti Coproduzione Filandolarete
Scenografia e costumi Mirta Carroli Giorgio Drioli Edizione Monia Fucci
Trucco e parrucco Valentina J. Fabbretti Direttore di produzione Chiara Trere
Montaggio teaser Marco Ragno Musica Fiorella Petronici
Il Teatro Poesia, che nel 2007 ha realizzato e prodotto il film “Il Germe del Melograno” sulla vita e l’opera dell’artista faentino Domenico Baccarini, presentato in molte città italiane e Festival, propone una nuova produzione cinematografica ispirata ad un famoso romanzo degli anni ’30 “La Chatte” della scrittrice francese Colette. Roberto Rossellini nel 1952 trasse dalla stessa opera il quinto episodio (Invidia) del film “I Sette Peccati Capitali”, attualizzandolo alla Roma della sua epoca. In omaggio al grande regista il protagonista maschile si chiamerà Orfeo come nel film. Il progetto prevede la contestualizzazione della vicenda nella Bologna di oggi e narra il rapporto e la crisi di una giovane coppia di trentacinquenni, alla ricerca di una propria identità e nell’incapacità di rapportarsi all’altro da sé con generosità e con vera intenzione di donarsi. “Un ménage familiare dominato da un animale: Alain, giovane e ricco, padrone amoroso di una gatta, si sposa con Camilla, bella e ricca, ma la loro vita in comune è segnata dalla assenza prima e poi dalla presenza dell’animale, sino alla desolazione finale. E che cosa rappresenti questa gatta, il calore dell’infanzia inconsolabilmente perduta, il sogno di un rapporto perfetto per un uomo fragile e incompiuto, oppure il simbolo, lievemente inquietante, dell’impossibilità di essere normali, la grazia elusiva di Colette lascia decidere al lettore. Perché il punto non è questo. In realtà c’è una gatta, o un suo simile fantasma, quasi in ogni casa. Tanto banale, nascosta, nefanda è questa realtà, che solo scrittori alla Colette possono adeguarvisi senza peso e senza saccenteria…”(da Sellerio 1993).